Le Cime del Bardo
Antefatto
“Siamo nel 1985, affascinato da una leggenda buddhista secondo la quale le impervie vette himalayane custodiscono un incredibile tesoro in grado di donare la vita eterna a chi ne riesce ad entrare in possesso, Edward Bennett subisce passivamente il richiamo ancestrale della montagna sacra del Chomolonzo, tenta invano di scalarla e di lui si perdono le tracce. Non avendo più notizie del fratello, Janet Bennett mette insieme una squadra per tentare il recupero… Sin dai primi istanti della ricerca, però, scoprite sulla vostra stessa pelle che la venerazione della popolazione locale per quell’anonimo ammasso di roccia è in realtà un vero e proprio terrore per la violenza della natura. Durante la scorsa notte una misteriosa nebbia è scesa su di voi e avete perso le tracce dei portantini e del resto del gruppo. Ora siete soli a continuare la ricerca. Cosa vi aspetterà durante questo viaggio?”
L’idea di un live contemporaneo non è certo originale. In effetti oggi le frontiere del larp si sono aperte ad ambientazioni sempre più eterogenee e ci si sta allontanando dall’originale fantasy per tentare di creare storie avvincenti anche in situazioni meno fantastiche. Dopo tutto il fascino dei giochi di ruolo risiede nel creare storie coinvolgenti e non è necessaria la magia per far questo… basta un po’ di fantasia e qualche mistero da risolvere e possiamo diventare spie, detective o esploratori.
Per questo Live Sperimentale abbiamo preso spunto dalla tradizione tibetana tramandata nel libro “Bardo Todol” (tibetano per “Suprema Liberazione con l’Ascolto”) noto nei paesi occidentali come Libro tibetano dei morti, un testo classico del Buddismo tibetano. Il testo descrive le esperienze che l’anima cosciente vive dopo la morte, o meglio nell’intervallo di tempo che, secondo la cultura buddhista, sta tra la morte e la rinascita. Questo intervallo si chiama, in tibetano, bardo. Il libro include anche capitoli riguardanti i simboli di morte, i rituali da intraprendere quando la morte si avvicina, o quando ormai è avvenuta. I giocatori erano dunque morti e si erano ridestati in questo bardo dove, attraverso documenti rinvenuti in gioco ed interi stralci tratti dal bardo, potevano comprendere la propria situazione e scegliere il proprio destino: rimanere nel bardo all’infinito, ritornare sulla terra (come fantasmi) o rinascere uccidendo il proprio attuale avatar. Nel live erano anche presenti tre divinità: Vaisravana, Il signore dei morti col compito di guidare le anime nella rinascita uccidendole e quindi liberandole dalla vita precedente per farle continuare nel cammino delle rinascite. Mara, la divinità delle menzogne che aveva il compito di indurre le anime a perdersi nel bardo e Kubera, la divinità del benessere che avrebbe assistito i giocatori-anime nella loro permanenza nel bardo fornendo denaro e protezione.
In questo Live si sono utilizzate con un discreto successo le possibilità concesse dalla moderna tecnologia. Preregistrando infatti tracce audio del bardo Todol cui erano state aggiunte distorsioni radio e poi ascoltandole in Live il giocatore aveva come l’impressione di poter comunicare col campo base e di intercettare “strane” comunicazioni. Gli smartphone possono essere quindi efficacemente utilizzati in gioco, opportunamente camuffati, per introdurre tutta una serie di gadget tecnologici utili alle storie pseudo-moderne. Per di più possono essere utilizzati con successo anche il live fantasy, con opportune tracce, per poter creare atmosfere magiche intorno a particolari personaggi o situazioni, come rituali, in modo abbastanza economico essendo apparecchiature oramai molto diffuse e a disposizione della maggior parte dei giocatori.
Qualche Foto…